lunedì 24 marzo 2014

TE LO DO IO IL PLEBISCITO!



E dopo, Tony Sugaman ecco il voto di Pinco Pallino! 


Altro giro, altra corsa, altra presa in giro per il popolo veneto

Ma vogliamo finirla di farci passare per degli idioti? Come potremo pretendere di essere presi seriamente se questi sono i modi?

Che sia chiaro. Io non sono contraria al plebiscito. Ne condivido l'idea perchè credo che il primo principio inviolabile di ogni collettività sia la democrazia (potere al popolo).

Ma non ho votato. 

In questo modo a cambiare non è il sistema. Ma solo il padrone.
I cambiamenti devono essere prima di tutto culturali, attraverso dei principi e dei percorsi che non si possono evitare. 

Quello che mi fa male è vedere che si usa la disperazione della gente, come quella volta del comitato 9 dicembre, per portare avanti battaglie vuote che non fanno che peggiorare pericolosamente la frustrazione dei cittadini, invece di incanalarli verso l'indipendenza intellettuale della libera informazione, della condivisione, e del principio di comunità.




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Per approfondire ecco i punti che mi hanno portato, da veneta che vuole un referendum, a non votare:

1- La consapevolezza e conoscenza. Ai Veneti, un bel giorno è arrivata a casa una busta, con un foglio spiegante il procedimento per rispondere ad una domanda:
_Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica Federale Indipendente e Sovrana? SI.NO.
E poi al momento del voto veniva chiesto anche:
 _Vuoi che il Veneto rimanga dentro all'Europa? SI.NO
_Vuoi che il Veneto adotti l'Euro? SI.NO.
_Vuoi che il Veneto rimanga dentro alla Nato? SI.NO.
Non è stata fatta nessuna campagna imparziale informativa per spiegare, per esempio, al bacino di elettori qual'è la differenza tra una Repubblica Federale ed una ParlamentarePerchè non posso scegliere fra queste?
Nè su come funzioni l'Europa, e cosa comporterebbe restarci o uscirne per l'economia veneta
Stessa cosa per la Nato, se esco che succede?
Qui mi pare che si tiri in ballo la democrazia sempre e solo quando fa comodo!

Nell'altro foglio spiegavano i motivi per cui il Veneto dovrebbe diventare indipendente. Quindi se nel primo ti spiegavano come votare SI e NO, nel secondo ti spiegavano il motivo per cui votare SI
E ti credo che hanno preso la maggioranza!

Andiamo al sito web adibito alla votazione. Le uniche pagine informative sono in una sezione con scritto ''perchè votare, le ragioni del Sì e le ragioni del NO'' , se clicchiamo nelle ''ragioni del Sì'', si apre una pagina scritta dal leader , Gianluca Busato, che spiega ovviamente le ragioni a favore dell'indipendenza. Se clicchiamo nelle ''ragioni del NO'', ho provato sia prima della votazione,durante e dopo, compare la pagina vuota con la scritta ''a breve comunicheremo le ragioni del no''!

2- La trasparenza: Uno dei motivi che spinge i Veneti ad avercela con Roma (e onestamente non solo i Veneti) è la mancanza di trasparenza sulla gestione dei soldi pubblici. Com'è possibile che si voglia un cambiamento se non si dà la possibilità ai propri cittadini di capire come e dà chi sono stati spesi questi soldi. Server per siti internet, call-center in grado di gestire 800 linee telefoniche, 4 milioni di lettere spedite! (anche se non tutte via posta, ma anche con porta a porta di volontari). 
Ma dov'è la trasparenza? Non credete che migliaia e migliaia di euro, invece di spenderli per un mega-sondaggio, sarebbe stato meglio spenderli per progetti o iniziative per la tutela del territorio, della cultura o dell'economia veneta? O almeno per istruire decentemente l'elettorato! 

3- Chiarezza. Non ho capito, nemmeno con ore di ricerca nel web e chiedendo a molti volontari del plebiscito, se il Veneto volesse essere Autonomo, Stato o ''Indipendente''.
Dalla domanda del voto sembrava ''repubblica federale autonoma'', ma in effetti poi nei vari siti si contraddicevano le versioni,tra Stato Indipendente e Regione Autonoma.

Non è stato chiaro nemmeno dove sarebbero andate le nostre firme: a Roma? All'Unione Europea?  All'ONU? Tutte e tre le versioni sono citate nei vari siti per l'indipendenza.
Si è parlato di plebiscito e di referendum, confondendo le due cose. Il plebiscito è un voto popolare di scelta politico e elettorale, a cui si risponde ad una scelta. Il referendum, invece, è un istituto legislativo contemplato dall'attuale Costituzione della Repubblica.
Non sono state chiare le posizioni dei partiti del Veneto. Rivendicando la causa e contraddicendosi a giorni alterni. Una confusione totale, giusto per non far capire ai Veneti chi ha fatto cosa di buono e di sbagliato

Caso strano, a ridosso della campagna elettorale per i comuni e per le europee.

Themis Veronica

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IMMAGINI UTILI:








16 commenti:

  1. Si vede dall'unica domanda importante quanto lei sia informata ed abbia per tanto competenze sulla questione in merito: il quesito era "Vuoi tu che il Veneto diventi una repubblica federale indipendente e sovrana?"

    Da questo, deduco che non ha letto alcun tipo di comunicato né di informazione nell'unico sito ufficiale.

    Solita, disinformazione all'italiana!

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    1. ha ragione questa è stata una svista, e la correggo subito. Grazie della precisazione.

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    2. in ogni caso non l'ho fatto in malafede, infatti come può vedere ho inserito le immagini del foglio dov'è riportata la domanda.

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  2. Sulla questione trasparenza non voglio commentare, essendo io uno di quelli che ha sollevato in modo diretto con Gianluca Busato la questione, anche per ragioni di competenza professionale visto che sono un esperto in informatica e pure ideatore di un progetto di sistema di voto online da cui, per stessa loro ammissione, si sono ispirati.
    Però ci sono delle cose inesatte nella tua disamina.
    La confusione tra autonomia e indipendenza è perché hai consultato siti di autonomisti probabilmente, cioè quelli che in vario modo fanno capo alla Lega, a cui non fa certo comodo l'indipendenza, altrimenti dove mangerebbero?
    Sul documento inviato e sul sito c'era scritto chiaro e tondo (e qui non si può parlare di torbidità) di Stato sovrano e indipendente.

    La dicotomia tra repubblica federale e parlamentare non esiste. Una repubblica può essere federale e parlamentare oppure di altre forme. Se si leggeva il programma capiva molte cose di più, e il link si trovava sul sito stesso, glielo do per convenienza: http://blog.plebiscito.eu/doc/programma.pdf
    Vada a pagina 44, punto 16.11.4 "Quali saranno le modalità di governo della Venetia".

    Per via dei voti doppi, quello è un problema che potrebbe essere non esistente, in quanto, come dichiarato dagli organizzatori a seguito di mie pesanti pressioni, il sistema esegue durante la notte, a votazioni interrotte, per riuscire a sopportare il carico di lavoro la verifica degli elettori regolari, mettendo in "quarantena" quelli sospetti (da controllare manualmente, suppongo), e eliminando quelli palesemente falsi per verifica incrociata con i dati anagrafici elettorali ricavati dai Comuni.
    Perciò mentre a lei arriva conferma che "pinco pallino" ha votato, in realtà la notte stessa quel pinco pallino viene cestinato e il suo voto rimosso (i voti hanno ben verosimilmente una chiave di connessione tra votante e voto).

    Che la metodologia e le procedure non siano il massimo sono il primo a dirlo, ma da qui a invalidare tutto occorre un passo in più, ed è imbarazzante poi quando si paragona il tutto alla macchina elettorale italiana dove i brogli sono cosa normale.

    La cosa però fondamentale è che, procedure a parte, un referendum autoconvocato e autogestito dal popolo per autodeterminarsi è senz'altro LEGALE, a dispetto di quanto affermano alcuni giuristi, ma per comprenderne le ragioni occorre esaminare fatti che qui non ho spazio di esporre. Se ha piacere, mi contatti pure in email che le invio un link.

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  3. la trasparenza a mio principio è un punto fondamentale.
    Se nella mia analisi c'è della confusione, è derivata dal fatto che non c'erano i mezzi per farsi un'idea chiara. Nei giornali, e nei pareri contrastanti dei promotori, non si capiva se centravano gli autonomisti, o la lega oppure no. Quindi questa confusione non l'avrò di certo avuto solo io , ma anche chi avesse voluto informarsi liberamente.
    Il programma che elimina i voti doppi, credo (da quello che ho potuto capire dalla spiegazione nel sito del plebiscito) che si riferisca all'eventualità che ci siano doppie votazioni (nel caso di voti fatti dalle medesime persone sia al telefono, sia via web) ma questo non mi da la certezza che a votare non ci siano state identià false o che delle persone abbiano votato per parenti e amici.
    Comunque non mi mette in dubbio la LEGALITà ma in quanto la MORALITà di aver fatto una cosa così grande, con mezzi così vasti, senza aver dato le giuste informazioni al popolo veneto.
    La ringrazio in ogni caso delle sue precisazioni e disponibiltà, e se avrò dubbi non esiterò nel contattarla
    Veronica Themis

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    1. Sui voti doppi e le identità false, la invito a rileggere bene il mio commento che ho fatto prima.
      Saluti.

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    2. Mi sono riletto ed ho visto che forse non ero stato chiaro. Lo preciso qui.

      Sui voti doppi, non intendevo dire che uno può votare più volte per telefono o via web, quella pensavo fosse una cosa talmente scontata per cui non ho nemmeno provato a parlarne. La risposta è NO, se lei provava a votare con lo stesso codice non riusciva nemmeno ad accedere alla scheda di voto.
      I voti multipli a cui mi riferivo nella spiegazione (che preciso essere una interpretazione della, diciamo, spiegazione fornita dall'organizzazione) era riferito alla possibilità che uno si registri con dati falsi, solo a quello, perché qualsiasi altro modo era IMMEDIATAMENTE E VISIBILMENTE impossibile da realizzare.

      Da questo deduco che il test che lei ha pubblicato è una sorta di copia incolla letto da qualche altra parte. Lo dico bonariamente, ma quando si pubblica qualcosa occorrerebbe avere le certezze di quello che si dice, oppure si chiarisce che è una propria interpretazione e si cita la fonte.
      Questo perché in rete c'è molta gente che spaccia verità che nei fatti sono solo spazzatura, e il rischio è che lei si trovi coinvolta, magari in buona fede, in affermazioni non attendibili solo a causa del fatto di avere preso per buono con superficialità quello che magari buono non era.

      Saluti.

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    3. Trovo questa disamina del tutto superficiale. L'obiezione "senza aver dato le giuste informazioni al popolo veneto" è priva di fondamento. Dove era era lei da in questi ultimi dieci anni? Dove era lei tutte le sere quando sono state fate le serate informative? Che informative a chiesto e a chi le a chieste? A chiesto un appuntamento con i vertici dio Plebiscito.eu per avere delucidazioni? No. Perchè non è una giornalista seria, ma solo una blogger. Che le rivoluzioni e le recriminazioni le fanno da dietro una tastiera e solo quando i fatti sono compiuti. ne più ne meno come un commentatore di calcio che giudica le azioni di altri a partita conclusa comodamente seduto in un salotto televisivo. Le identità false venivano esautorate dal programma per il semplice fatto che non comparivano nelle liste elettorali dei comuni. Liste che probabilmente sono state richieste e inserite nei database di riscontro. Per quanto riguarda l'aspetto politico. L'interlocutore è Barroso (attualmente) e Barroso in un'interlocuzione ha dato il bene placido dell'unione europea a questa consultazione. Ricordo inoltre che la Regione Veneto ha dato, con la risoluzione 44, mandato hai giuristi di valutare la possibilità di indire un referendum. i giuristi "Italiani" si sono espressi contrari adducendo l'articolo 5 delle costituzione "L'italia è una ed indivisibile" (balle ma diamola per assodata). Ma l'articolo 10 della costituzione impegna l'italia a rispettare i trattati internazionali. Tra i quali l'autodeterminazione è un punto fondamentale. Ricordo che l'autodeterminazione non è indipendenza, ma semplicemente la libertà per una popolazione di scegliere quale forma di governo vogliono. Ovviamente gli indipendentisti vogliono l'indipendenza i monarchici la monarchia, i repubblicani la repubblica... Ora Plebiscito.eu ha fatto questo grande passo, voi ve ne siete accorti troppo tardi. Prendetene atto e amen. La prossima parola spetta all'Eeuropa. Speriamo rispondano prima del semestre Italiano altrimenti siamo nelle pesti

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    4. Ma che discorsi sono questi?
      Uno ha il DIRITTO di essere informato prima del voto! Che sia compito suo leggere d'accordo, ma che l'informazione debba essere disponibile è fuori discussione!
      Il punto è che le informazioni c'erano SUL SITO. Punto.

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    5. @Claudio G. H , sono d'accordo con te, apparte l'ultima frase. Le informazioni c'era sul sito, ma solo riguardanti ''una campana''.

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    6. @Alessandro Baessato , come può avere lei la certezza che io non abbia partecipato a delle serate informative? Ma quelle sui pro e contro o su cosa vorrebbe dire uscire dalla nato , non ne ho trovate. Ho più volte cercato anche di contattare Gianluca Busato per rivolgergli delle domande per chiarire alcuni concetti, ma senza esito.
      Secondo la mia concezione, un referendum dovrebbe essere organizzato sia dalla parte favorevole alla domanda sia dalla parte contraria. Affinchè questo porti ad una scelta ragionata e consapevole analizzandone ogni eventualità.
      Non ci sono dubbi sul diritto di un popolo di autodeterminarsi e di esprimere la propria volontà sul proprio futuro. Ma, nonostante ciò, credo che questo referendum, non abbia rispettato i principi sui quali fondare una nuova nazione o regione indipendente. Plebiscito.eu ha messo in moto un'ammirevole processo, ma di parte, e quindi inevitabilmente commettendo degli errori ed esponendosi a certe critiche.
      Senza contare che nel momento storico attuale, questi fatti possono suscitare nella popolazione una frustrazione pericolosa. Che mi auguro non esploda proprio in veneto visto che è la mia terra , ed è la mia gente.

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    7. Concordo con Veronica Themis. Sinceramente parlando, la mala informazione in italia purtroppo regna sovrana. Un grande numero di persone, sempre in aumento, non è minimamente informato, oppure ancora peggio, non vuole informarsi. Far vedere le due facce della stessa medaglia avrebbe permesso di far capire anche a quelle persone che non avevano mai sentito parlarne se valesse la pena o no di votare.

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  4. Michele, una domanda...forse non ho letto bene, ma in che modo plebiscito.eu e il popolo autodeterminato che ci sta attorno è venuto in possesso dei dati elettorali di buona parte dei veneti?
    Io i miei dati li do all'amministrazione locale non ad un popolo autodeterminato...no?

    Nicola

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  5. Sig Bisinella, le liste elettorali sono pubbliche, ma non possono essere usati per scopi di marketing e pubblicità.
    http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/40493

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    1. La ringrazio per la delucidazione. Ma se per assurdo questo referendum sfocia in una lista elettorale, questa attività, non sarebbe da considerarsi di marketing? Non riesco comunque a capacitarmi come una lettera mi possa essere giunta a casa per un referendum di questo genere, senza il patrocinio della regione...o di un qualche organo statale amministrativo.

      Rimango perplesso.
      Nicola

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  6. Avrei alcune domande per coloro che sono più informati sul referendum.
    Premettendo che no letto come pubblicato precedentemente dal sign. Claudio il pdf con il programma, vi sono alcuni punti che sinceramente non sono stati specificati e che mi sono poco chiari.

    l primo è il "nuovo parlamento del veneto". Vedendola così, si potrebbe dire che sia già stata individuata una "nuova" forma di governo per ciò che sarebbe il vento indipendente, ma da quanto scritto fin'ora, se non mi sbaglio, si diceva che dovessero essere i veneti a scegliere che tipo di governo avere. Inserendo il parlamento nel documento, si dà per scontato che esso vi sia; e sinceramente sembra quasi una contraddizione. Ciò nonostante comunque, non è chiaro come avreste intenzione di istituire questo parlamento; non vi è alcun tipo di specifica riguardo i modi e i tempi con i quali si andrebbe a formare lo stesso (specifico nuovamente, sempre nel caso che venga deciso di farlo).

    Punto secondo: ho letto che si vuole dare una "costituzione", che verrà redatta da un gruppo di persone che verranno elette. Ciò che penso è che comunque, portando avanti un progetto del genere, vi sia già un'idea di come questa possa essere, essendo comunque la base dell'ordinamento di uno stato. In quanto tale, la costituzione che vorreste adottare, su quale/i modello/i di costituzione si andrebbe a formare? Quali esempi di costituzione pensavate di prendere ad esempio?

    Altro punto fondamentale, è la questione europa. E' sempre scritto nel documento che le persone sceglieranno se rimanere o no, va bene, ma sta di fatto che nel caso i veneti decidessero di uscire, perchè è un'eventualità da considerare essendo che saranno loro a votare, non mi pare sia esatto scrivere che non vi saranno problemi con i commerci, trasporti e movimento di persone al di fuori del veneto; venendo infatti a crearsi delle barriere, le dogane. Nel caso contrario invece, se decidessero di rimanere in Europa, vi sono tutta una serie di discrepanze che a mio avviso, bisognerebbe studiare meglio. Gli eurodeputati europei, come si possono trovare informazioni ovunque, sono all'incirca 766; quelli che verrebbero attribuiti al veneto secondo i vostri calcoli sarebbero ca. una ventina se non ho letto male. Sta di fatto che come numeri, si è numericamente e decisamente inferiori alla maggioranza; conoscendo anche solo un minimo delle dinamiche del parlamento europeo, si constata che i numeri per far passare delle leggi sono comunque importanti, essendovi la maggioranza relativa o assoluta che sia. Perciò se doveste arrivare all'Unione europea, con chi decidereste di allearvi per raggiungere questa maggioranza?
    Inoltre, piccolo inciso, l'esempio dell'indipendenza della Scozia non mi pare un esempio
    da riportare con così tanto entusiasmo, perchè se ci si informa un po' meglio, emergono numerose discrepanze e attività recenti che non è detto facciano pensare ad una futura divisione; con questo non voglio dire che non vi possa essere un referendum, ma non sarei così convinta della sua riuscita.
    In ogni caso, tornando alla vostra adesione all'Unione europea, avete scritto che volete aiutare il commercio, far rinascere il turismo aiutando a riavviare tutti quei monumenti che implementano il turismo, sistemare le scuole e dare una mano alle famiglie. Sono belle parole, ma sappiamo benissimo tutti che sono necessari cospicui fondi. Perciò, voi sareste in grado di informare la popolazione di tutti i bandi, concorsi, possibilità di avere fondi per sistemare ed agevolare tutte le iniziative che avete menzionato? Questa è purtroppo una mancanza che vi è ovunque e i fondi non vengono sfruttati a dovere,o non vengono proprio sfruttati.

    Spero in una possibilità di comprensione delle mie perplessità e una possibile risposta.

    Elisa

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